Cosa succederà agli stipendi degli italiani nel 2025?

Una domanda importante da porsi è: cosa succederà agli stipendi degli italiani nel 2025, alla luce degli attuali vincoli europei? Partiamo dal presupposto che la validazione a livello europeo del nuovo Patto di stabilità e crescita (l’accordo comunitario che detta i parametri economici degli stati aderenti al fine di renderli congrui ai voleri della governance economica UE) potrebbe risultare al cittadino medio italiano una notizia positiva e innocua, ma in realtà avrà un impatto importantissimo sui conti pubblici del nostro paese a partire dal 2025.
Il problema principale sarà quello di capire come mantenere in vigore alcune misure agevolative – garantite da un extra-deficit – anche per il prossimo anno; misure che, alla luce degli stringenti parametri previsti dal Patto, potrebbero rischiare di andare in frantumi. Ci riferiamo in particolare a sgravio contributivo; riforma dell’IRPEF e, infine, il bonus mamme, ovvero a ciò che ha reso, nel 2024, gli stipendi netti un po’ più pesanti.
Per ovviare a questa problematica, si riflette sulle coperture economiche, ovvero sui modi di trovare i soldi per garantire stipendi dignitosi agli italiani. Alcune delle ipotesi elaborate sono:

• Tagliare ulteriormente la spesa pubblica: c’è però da considerare che questa soluzione potrebbe provocare un aumento dei costi dei servizi, come per esempio scuola, salute, trasporti…
• Un’altra opzione sarebbe quella di aumentare le tasse, ad esempio l’IVA, ma l’effetto generato sarebbe lo stesso dell’aumento della spesa pubblica, per cui le agevolazioni fiscali e contributive andrebbero disperse.