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I criminali informatici potrebbero riuscire a violare l’account istituzionale di un dipendente per cambiare l’IBAN e accreditarsi lo stipendio.
Non è solo un’ipotesi remota ma è un rischio concreto. E’ il caso di Alessia, una dottoressa romana di quarant’anni, che non ha ricevuto la tredicesima mensilità. Dopo aver contattato l’ufficio del trattamento economico del suo ospedale, ha scoperto che le sue coordinate bancarie su NoiPa erano state modificate senza il suo consenso, e lo stipendio era stato accreditato su un conto a lei sconosciuto.
Le indagini hanno rivelato che i truffatori avevano utilizzato i suoi dati personali, probabilmente ottenuti tramite una fuga di informazioni, per creare due identità digitali SPID e una Carta Nazionale dei Servizi (CNS) a suo nome. Con queste credenziali, sono riusciti ad accedere al suo account NoiPa, modificare l’IBAN e scaricare documenti sensibili come buste paga e modelli CU. Inoltre, hanno tentato di aprire conti bancari e richiedere finanziamenti a nome della vittima, incluso l’acquisto di un trattore, operazione sventata grazie ai sospetti di un commerciante.
Per proteggersi da tali minacce, è fondamentale monitorare regolarmente i propri account online, segnalare immediatamente eventuali anomalie e rafforzare la sicurezza dei dati personali.
E’ importante utilizzare password robuste, attivare l’autenticazione a due fattori e prestare attenzione nella gestione delle proprie credenziali digitali. La vicenda di Alessia serve da monito sull’importanza della sicurezza digitale nell’era moderna.